Basta nominare la parola Mirto e subito ti viene in mente la Sardegna. Ebbene si, questa pianta spontanea tipica della bassa macchia mediterranea e con una presenza facilmente intuibile dovuta al suo intenso profumo, ha reso celebre uno dei tipici liquori popolari: Il mirto di Sardegna. La pianta è una sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, esattamente del genere Myrtus, e raggiunge dimensioni importanti. Nella cucina popolare sono però diffusi sia il mirto rosso che il mirto bianco, ma quali sono le loro differenze?

Pianta di mirto | travelplannerfamily.com mirto rosso o bianco le differenze

Mirto rosso o bianco?

CURIOSITA' E PROPRIETA'

La Sardegna, che terra ricca di leggende e misteri. Pensate che in antichità il mirto era simbolo di femminilità e la protagonista di uno dei miti è la greca Myrsìne, uccisa dopo aver battuto un suo coetaneo in una competizione atletica e poi trasformata da Atena, per invidia, in un arbusto di mirto. E’ per questo motivo che da allora la pianta di mirto viene utilizzata per intrecciare corone sui capi dei vincitori.  Per i romani invece il mirto era collegato alla dea Venere, dea della bellezza, dell’amore e della fertilità: si raccontava infatti che la dea, appena nata dalla spuma del mare, si fosse rifugiata in un boschetto di mirti. E’ una pianta nota fin dal Medioevo per le sue proprietà antinfiammatorie e antisettiche. Grazie al suo principio attivo mirtolo e al contenuto di resine e tannini, il mirto è utilizzato anche in campo erboristico e fitoterapico come tonico eudermico, per alleviare disturbi del sistema respiratorio e dell’apparato digerente.

SCOPRI LE DIFFERENZE

Si sa, il mirto è il simbolo della Sardegna ed è noto soprattutto per il liquore (chiamato Mirto Rosso e diverto dal bianco) di colore blu violaceo prodotto per infusione alcolica delle bacche mature, tale è l’importanza di questo liquore per l’isola da esserne diventato un simbolo e aver ottenuto nel 1998 il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Come abbiamo anticipato, il liquore di mirto rosso è fatto con le bacche di mirto blu-viola o rosso cupo, che sono quelle largamente più diffuse. La preparazione è abbastanza semplice: si lasciano a macerare le bacche mature, nell'alcool a 90°, per circa 40 giorni. Trascorso questo periodo avviene poi la filtrazione in cui si separa l’essenza dall’alcol e successivamente si aggiunge acqua e zucchero. Dopo circa 2 mesi si otterrà il famoso liquore di mirto rosso, con una gradazione alcolica intorno ai 30° ed una colorazione blu violacea. Il suo gusto sarà amarognolo e astringente, da gustare assolutamente ghiacciato dopo i pasti, è il nostro ammazzacaffè.

Non tutti sanno però che esiste una varietà di mirto (sempre appartenente alla stessa specie) dai frutti bianchi, chiamata appunto mirto bianco o murta bianca. E’ una tipologia molto più rara da cui si ottiene, con la stessa preparazione del mirto rosso, un liquore di colore chiaro e dal sapore decisamente più delicato rispetto a quello del mirto rosso. Altra variante è quella del mirto bianco preparato per induzione idroalcolica dei germogli della pianta, si otterrà in questo caso un liquore dalla gradazione alcolica solitamente leggera, perfetto anche come aperitivo e con un sapore più aspro rispetto a quello del mirto rosso ma al contempo delicato e ugualmente aromatico.

Non ti rimane che testare entrambi i liquori, sia il mirto rosso che il mirto bianco. Scopri la Sardegna, ti guideremo noi attraverso la preparazione di un itinerario di viaggio su misura.

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