Pochi mesi fa abbiamo dato vita alla nostra speciale rubrica Sardegna Vera. (abbiamo anche creato un hashtags #sardegnavera da usare su instagram). Questa rubrica ha come obiettivo la scoperta di nuovi siti e la creazione di itinerari che riguardano sentieri naturali, paesaggistici, marini, ma anche percorsi che esaltano la nostra tradizione, cultura, storia e gastronomia. Tutti o quasi tutti i percorsi che proponiamo sono adatti anche a famiglie con bambini visto che si tratta di itinerari molto semplici e alla portata di tutti. Cosa vi proponiamo in questo post? Due percorsi nella zona ovest della Sardegna, uno che riguarda la storia e uno il paesaggio. Un bellissimo itinerario a Tharros e Arutas.
Il primo percorso è fantastico che percorre migliaia di anni di differenza in pochi km di distanza. Avete mai sentito parlare delle tombe dei giganti? Be vi consigliamo vivamente di fare prima una visita al sito archeologico e successivamente al museo civico Giovanni Marongiu, qua trovate molta storia…. la storia! I Giganti di Mont'e Prama sono sculture nuragiche a tutto tondo. Sono state trovate casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Mont'e Prama. Le statue furono trovate in connessione ad una vasta Necropoli, nella quale furono sepolti in postura assisa dei giovani individui, quasi tutti forse di sesso maschile e dalla muscolatura molto sviluppata, fatto che, in connessione alla iconologia della statuaria ne sottolinea l'appartenenza al ceto dei guerrieri o comunque degli aristocratici. La datazione? Sbalorditiva. A seconda delle ipotesi, la datazione oscilla dal IX secolo a.C. o addirittura al XIII secolo a.C., ipotesi che potrebbero farne fra le più antiche statue a tutto tondo del bacino mediterraneo, in quanto antecedenti ai kouroi della Grecia antica, dopo le sculture egizie. (Itinerario Sardegna Tharros Arutas)
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Itinerario in Sardegna a Prama Tharros e Arutas
THARROS
Dove andare successivamente? Magari in tarda mattinata potrete fare qualche km verso sud-ovest per ammirare un altro sito archeologico, che pensate nel 2016 ha fatto registrare più di 100 mila visitatori. Siamo a Tharros, zona di cabras che venne dominata da diverse civiltà. La città fu fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C. nei pressi di un preesistente villaggio nuragico dell'età del bronzo. Successivamente, sotto la dominazione cartaginese, la città venne fortificata e ampliata e conobbe un periodo di floridezza economica con l'intensificarsi dei rapporti commerciali con soprattutto paesi africani. Conquistata da Roma nel 238 a.C., in età imperiale ci fu un intenso rinnovamento urbanistico con la costruzione delle terme, dell'acquedotto e la sistemazione della rete viaria con lastricato in basalto. La città ottenne lo status di municipium di cittadini romani. (Itinerario Sardegna Tharros Arutas)
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Tharros, governata prima dai Vandali e poi dai Bizantini e vessata dalle incursioni saracene, entrò progressivamente in una profonda crisi che porto all'abbandono del sito intorno al 1050. L'area è attualmente un museo all'aria aperta e gli scavi vanno avanti portando alla luce maggiori notizie sul passato di questa città. Ciò che è possibile vedere risale soprattutto al periodo della dominazione romana o della prima cristianità. Tra le strutture più interessanti vi sono il tophet, le terme, le fondamenta del tempio e una parte dell'area con case e botteghe artigiane. Pausa pranzo in mezzo alle rovine romane? Perché no, visto che dopo pranzo andiamo al mare a rilassarci.
IS ARUTAS
Il secondo itinerario è in parole povere: relax. Si va a vedere una delle spiagge simbolo della costa ovest della Sardegna, la perla della penisola del Sinis, Is Arutas. Ma perché questa spiaggia è cosi famosa? Varie centinaia di metri di mare turchese e granelli tondeggianti di quarzo finissimo, simile a chicchi di riso, declinato in una suggestiva escalation di colori, dal verde al bianco, passando per il delicatissimo rosa. È una spiaggia perfetta per chi ama rilassarsi in una natura da sogno: la raggiungerai passando per il villaggio di San Salvatore. In questa spiaggia, dopo una grande mattinata immersi nella storia della Sardegna, basta poco: una macchina fotografica e una maschera subacquea. La seconda, da utilizzare subito, la prima invece, dal mare al quarzo, dal paesaggio al tramonto mozzafiato.
La faccia di chi c'è dietro
dicono DI NOI
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